A. Vallisneri, Lezione Accademica intorno all’Origine delle Fontane, colle Annotazioni per chiarezza maggiore della medesima, di Antonio Vallisnieri, Pubblico Primario Professore di Medicina Teorica, e Presidente nell’Università di Padova. A Sua Eccellenza il Sig. Generale Co. Luigi-Ferdinando Marsilli, Venezia, Appresso Gio. Gabbriello Ertz, 1715, pp. 49-50.
«L’altra buca assai memorabile, posta nello stato del Serenissimo Granduca di Toscana nel territorio di Fivizzano, è detta Buca d’Equi, dal luogo di tal nome, a cui è vicina per lo spazio di mezzo miglio. Essa è incavata in un’altissima, e smisurata montagna, in cui, poco dopo l’entrata, apparisce una vasta caverna in forma di gran sala, passata la quale s’entra in un’altra più piccola, d’onde s’arriva in un’altra, che corrisponde con una interna crepatura del monte, la lunghezza della quale non può sapersi, mentre dopo d’esservi camminato dentro fino a trenta passi in circa, tanto si strinse, e tanto il freddo anche colà si fece acuto, che fu impossibile l’andar più avanti. Scorre per questa crepatura un ruscello d’acqua perenne, che dà principio a un fiume, che si chiama Lucido, per non intorbidar mai, e che produce squisitissime trotte. In certi tempi nuvolosi, e sciroccali esce l’acqua dalla detta caverna in tanta copia, che poco manca, che tutta non la riempia. Corre voce, che anche questa venga dal mare benché insipida al solito delle acque piovane, pensando, che quella crepatura comunichi col medesimo, per la ragione detta nel descrivere la Grotta che urla, cioè perché cresce, quando per gli scilocchi anche il mare cresce, ed è tempestoso. Ma quanto vadano errati, si comprende dal detto di sopra, andando nel modo medesimo la faccenda, cioè seguendo appunto in quel tempo, che cresce, e piogge, e discioglimenti di nevi, delle quali pure abbonda la sovrapposta montagna». |